| Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier Terminato ieri notte. Giovane ragazza orfana, durante una breve vacanza in Francia, incortra il suo "principe azzurro", nobiluomo inglese vedovo, e come in ogni fiaba che si rispetti, a coronare il suo sogno, arrivano un matrimonio e un castello, Manderley. Ma la giovane principessa scoprirà abbastanza presto che nella vita reale le cose vanno diversamente, soprattutto quando si è la "sostituta" di una moglie e padrona di casa perfetta e affascinante come lo era lei, Rebecca... Come era bella Rebecca, tutti amavano Rebecca, non c'era persona che non l'adorasse.... Una lettura appassionante, per le caratteristiche e l'ambientazione ricorda più un romanzo gotico piuttosto che romantico. Ho visto molte volte la trasposizione che ne fece Hitchcock nel '40 e leggendo il libro ho scoperto che non ha dovuto fare grandi sforzi per riadattare il romanzo: c'era già tutto quì, perfino particolari che credevo fossero invenzioni del regista. Ho apprezzato il fatto che l'autrice non ci svela mai il nome della protagonista, nè il suo aspetto fisico; in questo modo potremmo essere un po' tutti... In fondo il romanzo gioca proprio sul processo di identificazione della protagonista, il suo volersi creare una personalità altra, più vicina a quella della venerata defunta prima moglie, più viva che mai. Grandi personaggi, pochi ma ben delineati (terrificante la Danvers, la governante che ogni giorno sistema la camera da letto di Rebecca come se fosse ancora viva....), suggestivi i luoghi, bellissimi i pensieri (le seghe mentali, direi) della paranoica protagonista che vaga spaesata per Manderley sempre in preda al panico e alla paura di non piacere...Bel romanzo!
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